Conferencia de clausura: “Cambiamenti nel tessuto delle città italiane tra antichità e alto-medioevo”
L’introduzione estensiva delle procedure dell’archeologia urbana a partire dai tardi anni ’70 del secolo scorso, in buona parte delle città a continuità di vita della penisola italiana, ha rappresentato un passaggio decisivo negli studi sulla città antica (ma direi soprattutto sulla città tardo-antica ed alto medievale). Nuovi paradigmi sono stati individuati, discussi e testati su larga scala. In quella circostanza, dunque, la fisionomia materiale degli abitati antichi in transizione verso i nuovi modelli dell’insediamento alto-medievali potevano essere finalmente apprezzati sul piano scientifico e comparati.
Queste ricerche hanno prodotto alcuni modelli (elaborati soprattutto per le città del nord Italia), talvolta in contrasto tra di loro. Anche in questi casi, però, essi hanno avuto il merito di produrre generalizzazioni, che hanno messo a fuoco molti degli aspetti materiali della città: le infrastrutture, le strutture abitative, gli spazi pubblici. Nuovi fenomeni sono stati individuati ed analizzati (ad esempio la comparsa delle c.d. terre nere), altri sono stati meglio contestualizzati (le sepolture in città), altri ancora hanno rappresentato linee interpretative decisive per chiarire i nuovi assetti topografici ed urbanistici degli abitati (ad esempio la nascita dei luoghi di culto e gli spazi del potere ecclesiastico).
Queste componenti costituiscono ancora delle chiavi di lettura utili e perfomative e ad essi faremo ovviamente riferimento. Tuttavia una parte del mio intervento sarà dedicata ad una rilettura critica dell’uso di questi paradigmi, non solo per testarne ancora la validità, ma soprattutto per comprenderne la funzionalità in una nuova prospettiva di ricerca sulle città post-antiche.
Si affronteranno dunque altri aspetti che riguardano: il significato e il concetto di città in epoca tardo antica e nell’alto medioevo (come possiamo dedurlo dalle fonti scritte); le città abbandonate (che costituiscono un soggetto meno studiato negli ultimi anni, ma estremamente interessante in quanto descrive sviluppi non sempre facilmente riconoscibili nei record archeologici delle città a continuità di vita); le nuove città, luoghi dove, più di altri, è possibile apprezzare strategie di costruzione di identità urbane in spazi in precedenza non urbanizzati.